La normativa estone ha introdotto, a partire dal 2005, un deposito cauzionale obbligatorio sui contenitori per bevande – sia riutilizzabili che non – in vetro, metallo e plastica, contenenti bibite analcoliche, acqua, succhi di frutta, sidro e birra. Scopo del deposito è garantire
• la riconsegna dei vuoti
• l’avvio a recupero o riciclo per i contenitori non refillable,
• la riconsegna ai Filler per i contenitori refillable.
Il valore del deposito va sempre aggiunto al prezzo delle merci imballate e viene poi sempre rimborsato a ritroso ad ogni passaggio della filiera. Ma è la cosiddetta packaging company il soggetto responsabile del rispetto di questa regola. Nel sistema estone la "packaging company" è il soggetto che imballa i prodotti, importa o vende prodotti imballati. Il sistema vede quindi tutti gli attori corresponsabili, mentre l’obbligo di applicazione del deposito inizia dai Filler e Importatori e giù giù lungo la distribuzione, fino alla vendita. Il deposito viene poi rimborsato a ritroso, in tutti i passaggi.
Il Packaging Act ha stabilito che l'entità del deposito non deve essere inferiore a 0,03 per ogni contenitore di bevanda soggetto all'obbligo. Fissata nel 2005, l'entità del deposito è rimasta stabile fino al 2010, quando è stato introdotto un aumento per le sole lattine; nel 2011 l'aumento ha interessato anche gli altri contenitori. Un ulteriore aumento è stato introdotto nel 2015.
L'evoluzione del prezzo del deposito, nel corso degli anni, è stata la seguente:
Entità del deposito (Euro/unità)Dal 2005 all'aprile del 2010 | Da maggio 2010 a giugno 2011 | Da luglio 2011 a gennaio 2015 | Dal 1° febbraio 2015 | |
Bottiglie di vetro refillable e non refillable | 0,06 | 0,06 | 0,08 | 0,10 |
Bottiglie di plastica refillable | 0,06 | 0,06 | 0,08 | 0,10 |
Bottigli di plastica non-refillable (≤0,5 litri) | 0,06 | 0,06 | 0,08 | 0,10 |
Bottiglie di plastica non refillable (>0,5 litri) | 0,03 | 0.03 | 0,04 | 0,10 |
Lattine | 0,03 | 0,06 | 0,08 | 0,10 |
Sono esentati dall’obbligo di deposito cauzionale i contenitori con capacità superiore a 3 litri o inferiore a 100 ml.
I Filler/Importatori sono tenuti a pagare anche
• una tassa di adesione una tantum di 50,00 euro per ogni tipologia di imballaggio trattata
• una quota di registrazione al sistema del codice a barre di euro 35,00 per ogni tipologia di imballaggio trattata.
• una tariffa unitaria per etichetta a seconda del codice a barre utilizzato
Tipologia codice a barre | Euro |
Etichetta adesiva solo con simbolo deposito (A, B, C, D - vedi oltre in questa pagina) | 0,0043 |
Etichetta adesiva con codice a barre EAN (40x18mm, 30x40mm) 1- 999 tk | 0,0134 |
Etichetta adesiva con codice a barre EAN (40x18mm, 30x40mm) 1 000-2 499 tk | 0,0104 |
Etichetta adesiva con codice a barre EAN (40x18mm, 30x40mm) 2 500-19 999 tk | 0,0062 |
Etichetta adesiva con codice a barre EAN (40x18mm, 30x40mm) 20 000-29 999 tk | 0,0056 |
Etichetta adesiva con codice a barre EAN (40x18mm, 30x40mm) 30 000-...tk | 0,0051 |
Nel maggio 2005 ha iniziato a operare il sistema Eesti Pandipakend (Estonian Deposit Packaging, EPP), che ha il compito di gestire sul territorio nazionale tutti i contenitori assoggettati a deposito cauzionale obbligatorio.
I commercianti devono provvedere a registrarsi gratuitamente presso EPP, che – oltre a rimborsare il deposito – versa ai commercianti un corrispettivo quale indennità di gestione, rapportato al numero di vuoti gestiti.
Dal primo gennaio 2011 le indennità di gestione sono le seguenti:
• 0,86 euro ogni 100 contenitori con restituzione gestita manualmente,
• 1,92 euro ogni 100 contenitori raccolti attraverso distributori automatici,
• 2,69 euro ogni 100 contenitori raccolti attraverso attraverso distributori automatici (Reverse Vending Machines - RVMs) con compressione dei contenitori , se la compressione riguarda almeno il 50% dei contenitori per bevande raccolti.
L'indennità maggiore per la raccolta effettuata con i distributori automatici con compressione
è giustificata per i minori costi di gestione: si evita il conteggio manuale e si riducono i costi di trasporto.
Il costo dei distributori è alto (circa 20.000 euro), ma il Ministero dell'Ambiente estone assicura che il tempo di ritorno dell'investimento non supera l'anno, in specie se installato nei centri commerciali.
Secondo dati diffusi dal Ministero dell'Ambiente a fine 2008 il settore del commercio al dettaglio aveva investito 4 milioni di euro per l'installazione di 200 RVMs.
I contenitori non raccolti attraverso i distributori automatici devono essere, invece, contati e consegnati a EPP in scatole o sacchetti forniti dall'organizzazione medesima.
I depositi non rimborsati restano a disposizione delle organizzazioni di gestione del deposito e devono essere utilizzati per ridurre l’impatto del sistema sui prezzi finali.
I negozianti al dettaglio con area di vendita superiore a 200 m2 hanno l’obbligo di ripresa dei contenitori gravati da deposito.
I negozianti al dettaglio con area di vendita superiore tra i 20 e i 200 m2, hanno l’obbligo di ripresa ma possono adibire un luogo esterno al negozio a magazzino per il ritiro. E’ comunque necessario che ci sia almeno un punto di ripresa in ogni abitato con popolazione inferiore a 500 persone per km2.
I negozianti al dettaglio con area di vendita inferiore ai 20 m2, se ubicati in zona urbana, sono esentati dalla ripresa dell’imballaggio gravato di deposito.
I contenitori gestiti da EPP sono marchiati da un simbolo speciale. Per i contenitori non contrassegnati dal logo non è previsto il rimborso del deposito ed essi entrano nella filiera di gestione degli altri rifiuti da imballaggio.
Il simbolo riporta il codice assegnato a ogni contenitore:
Codice | |
Bottiglie di plastica non-refillable (≤0,5 litri) | A |
Bottiglie di plastica non-refillable (>0,5 litri) | B |
Lattine | C |
Bottiglie di vetro non refillable | D |
Bottiglie di vetro refillable | D/kordus-kasutatav |
Dal 1° luglio 2015 il simbolo D è stato sostituito dal simbolo K. Lo scopo è eliminare la confusione causata dalla somiglianza dei simboli esistenti utilizzati per i contenitori refillable e non refillable: l'apposizione della parola kordus-kasutatav (riutilizzabile) al di sotto del simbolo D per i refillable non è, infatti, sufficiente a evitare confusione nei consumatori.
Il sistema di deposito estone continua a perdere denaro, perché i contenitori venduti in Estonia, Lettonia e Lituania sono talvolta contrassegnati con lo stesso codice EAN. Questo fa si che, il deposito viene rimborsato in Estonia su contenitori importati anche se su di essi non è mai stato riscosso.
Un tipico esempio dei molti problemi legati alla gestione del deposito cauzionale per le merci imballate importate e esportate, e anche per gli acquisti individuali di chi frequentemente varca le frontiere: vengono rimborsati depositi non dovuti, o viceversa perché i sistemi di deposito vigenti in alcuni paesi non accettano i contenitori di provenienza estera.
Negli utlimi anni si è molto discusso sull'opportunità di armonizzare i diversi sistemi di deposito europei. Si sono fatti e si stanno facendo diversi studi in proposito.
Oltre al deposito, i contenitori per bevande sono sottoposti ad una accisa quando non vengono raggiunti gli obiettivi di di recupero e riciclo.
L'accisa, calcolata sul peso dell'imballaggio, viene pagata sulla differenza tra gli obiettivi imposti dalla normativa e i risultati effettivamente raggiunti.
Questi gli obiettivi di recupero per i contenitori per bevande soggetti a deposito cauzionale obbligatorio:
Lattine di birra e di bibite analcoliche | 50% entro il 2010 |
Altri contenitori soggetti a deposito | 85% entro il 2012 |
Questa l'entità dell'accisa per tipologia di materiale (Euro/ton):
Vetro | 600 |
Plastica e metallo | 2.500 |
>> Per maggiori informazioni, vedi scheda paese. Vai alla pagina.
Non sono disponibili dati sul raggiungimento degli obiettivi.