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Spagna

Quadro normativo

 

 

Cenni sull'evoluzione normativa

La legge 11/1997 sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, e il decreto attuativo n. 782/1998 (e successive modifiche) hanno posto le basi di un sistema di gestione dei rifiuti d’imballaggio basato  sul ruolo centrale delle Autorità locali.
Nel 2006, il Regio decreto 252 ha recepito la direttiva 2004/12/Ce, compresi gli obiettivi di riciclo e recupero. Ha inoltre aggiunto o modificato alcune altre disposizioni.
La normativa sulla gestione degli dei rifiuti di imballaggio è stato completata dalla legge sui rifiuti adottata nel 2011 (Legge 22/2011) e modificata nel 2012 dalla legge 11/2012. Tra le altre cose, stabilisce i requisiti generali in materia di responsabilità del produttore e sul riconoscimento e il funzionamento delle organizzazioni di recupero; include anche nuovi requisiti per gli imballaggi e la modifica delle sanzioni.

 

Quadro normativo vigente

La normativa spagnola non distingue gli imballaggi domestici in quanto tali, bensì definisce – e assoggetta a obblighi – gli imballaggi che hanno come sbocco gli utenti finali privati e i cui rifiuti sono destinati alle raccolte delle Autorità locali. All’interno di questa categoria sono contemplati gli imballaggi primari, secondari e i terziari che accompagnano i prodotti fino al consumo privato (in pratica si tratta di un’altra modalità di definire gli assimilati).

La legge definisce, per converso, la categoria degli imballaggi commerciali/industriali, intesi come gli imballaggi destinati all’esclusivo utilizzo nelle industrie, siti commerciali, servizi, lavorazioni agricole, ecc. e che non hanno quindi come destinazione il consumo privato.

Contemporaneamente, la legge richiede alle imprese utilizzatori finali di raccogliere e avviare a recupero i rifiuti di imballaggio che esse generano.

Piano Nazione di Gestione dei rifiuti urbani

La Spagna è dotata di un Piano Nazionale di Gestione dei rifiuti urbani (2016-2022) che assegna anche obiettivi di riduzione degli imballaggi più ambiziosi (vedi la voce Obiettivi).

Il Piano prevede anche:

• l'aumento della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio domestici, in modo da raggiungere entro il 2020 un tasso di riciclo del 70% di rifiuti di imballaggio provenienti da raccolta differenziata. Verranno anche analizzati i costi che comporta la raccolta (differenziata e non) e il trattamento dei rifiuti di imballaggio e la possibilità di far pagare questi costi in toto ai soggetti responsabili in toto e non solo il delta costo come accade adesso;

• ottimizzare la gestione dei rifiuti di imballaggio nel canale HORECA (alberghi, ristoranti, ecc) attraverso la corretta separazione alla fonte e aumentando il riutilizzo, in particolare per birra, acqua e bibite;

• il piano raccomanda inoltre di rafforzare i meccanismi per combattere il free-riding, una migliore informazione per i consumatori e una gestione più oculata dei punti di raccolta, per migliorare la qualità dei materiali raccolti.

>> Vai al Piano Nazionale di Gestione dei rifiuti urbani 2016-2022 (in spagnolo)

Evoluzione recente

Nel febbraio del 2020, il Consiglio dei Ministri del Governo Spagnolo ha dato il via libera alla Strategia spagnola per l'economia circolare (EEEC) - "España Circular 2030" -, che pone le basi per superare l'economia lineare e promuovere un nuovo modello di produzione e consumo.

"España Circular 2030" si pone come obiettivo di ridurre il consumo nazionale di materiali del 30%, migliorare l'efficienza dell'uso dell'acqua del 10% e ridurre la produzione di rifiuti del 15% rispetto al 2020, il che lo renderà possibile collocare le emissioni di gas serra del settore dei rifiuti al di sotto dei 10 milioni di tonnellate nel 2030.  La sua attuazione si concretizzerà attraverso successivi piani d'azione triennali.

Nel luglio del 2020 il governo spagnolo ha lanciato una consultazione sul nuovo disegno di legge che sostituirà la Legge 22/2011 sui rifiuti e sui suoli contaminati. Il progetto di legge intende recepire la Direttiva 2018/851/Ue (Direttiva Quadro sulle Acque) e la Direttiva 2019/904 (Direttiva sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente - SUP).

Nell'aprile del 2020, il Governo ha avviato anche una consultazione pubblica preliminare per l'elaborazione di un nuovo decreto in sostituzione del regio decreto 782/1998, l'attuale norma di riferimento sui rifiuti di imballaggio.
Questi futuri atti normativi (ad oggi, marzo 2021, non ancora pubblicati), intervengono su tutta una serie di questioni che vanno dalla ridefinizione di responsabilità del produttore, all'introduzione di tasse sulla plastica monouso, a nuovi obiettivi di riciclo e riutilizzo.