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Focus bioplastiche

Francia

 

Discussione sul divieto degli shopper

Nel 2005 il ministro dell'Ambiente aveva annunciato di voler incrementare l’utilizzo di shopper riutilizzabili e di monouso biodegradabili, fissando l’obiettivo del dimezzamento degli shopper a perdere entro il 2006, rispetto ai dati 2003 (vi era già stata una notevole riduzione negli ultimi due anni, grazie alla distribuzione di shopper riutilizzabili).

Nello stesso ottobre 2005, un emendamento inserito in un progetto di legge sulla politica agricola tentò di vietare shopper e packaging realizzati in plastica non biodegradabile. Tuttavia, nel 2006, il governo decise che tale provvedimento avrebbe dato luogo a una barriera commerciale, violando la normativa europea: ad un imballaggio che rientra nella definizione e che è conforme ai requisiti essenziali deve essere garantito il libero accesso al mercato francese.

Si adottò la proposta di rimandare la decisione a dopo il 2010. Si sta attualmente discutendo di rafforzare i limiti alla distribuzione degli shopper in plastica one way. In realtà la gran parte della distribuzione ha cessato di regalare gli shopper in pvc e si vendono sacchetti  biodegradabili (e rinforzati).

Interessante notare le discriminanti che entrerebbero in gioco se dovesse intervenire il divieto:

• gli shopper sono stati definiti come 'una borsa con maniglie integrate, distribuiti gratuitamente o a pagamento sul punto vendita di beni'

• sarebbero vietati gli 'shopper monouso in plastica, fabbricati, importati, stoccati al fine di essere venduti o distribuiti gratuitamente'

• i sacchetti permessi dovrebbero essere:
- a norma CEN per imballaggi in plastica biodegradabile (EN 13432:2000);
- oppure riutilizzabili, nel qual caso non sarebbero ovviamente considerati 'monouso'

• sarebbe la responsabilità dei dettaglianti redigere un certificato di conformità e la documentazione tecnica pertinente, da presentare alle autorità su richiesta.

Nel 2008 alcuni parlamentari hanno proposto una nuova tassa sui sacchetti di plastica non riutilizzabili. Il ministero dell'Ambiente si è dichiarato contrario alla tassa, notando i progressi già compiuti: la distribuzione di sacchetti si era già ridotta dell’ 80% in 5 anni, dal 2002 al 2007.