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Focus bioplastiche

Austria

 

La raccolta dei rifiuti organici

La Ordinance 68/1992 sulla raccolta differenziata dei rifiuti organici specifica che essi devono essere raccolti separatamente o portati ad un punto di raccolta. Un decreto del 2001 ha regolato le tipologie e le provenienze dei materiali utilizzabili per il compost.

La gestione ARA dei rifiuti da imballaggio biodegradabili

Materiali e fee

Il Compliance Scheme prevede uno specifico fee per i rifiuti da imballaggio biodegradabili. Nel 2012 il fee è di 450,00 euro a tonnellata.

Più precisamente, ARA definisce questo tipo di materiali come "materiali a base biologica" che, principalmente, sono quelli composti da:

• amido

• miscele di amido

• sughero

• polimeri a base di mais, come:
- il  poli(acido lattico) o polilattato (PLA)
- i poliidrossialcanoati (PHA), come ad esempio il poliidrossibutirrato (PHB) e il poliidrossivaleriato (PHV)

• paglia

Ecco una panoramica più dettagliata di tali materiali, con particolare riferimento al loro possibile utilizzo per la fabbricazione di imballaggi:

 

 Materiali a base biologica
 Tipologie di imballaggi
 Amido Stoviglie mono uso, posate, bicchieri e contenitori, materiale di riempimento per la sicurezza dei trasporti (Füllchips)
 Miscele di amido
 Buste per la spesa, contenitori per yogurt, bicchieri, vasi per piante, posate usa e getta
 Sughero Tappi
 PLA
 Film, bicchieri, tazze, vassoi
 PHB Imballaggi per alimenti, flaconi per lo shampoo, film, borse
 Foglie di palma
 Stoviglie monouso
 Paglia Imbottitura per la sicurezza dei trasporti

 

Le fibre tessili come la juta, il cotone, ecc., rientrano nella categoria tessuti ed è quindi assegnato loro il contributo previsto per questa categoria (200,00 euro per il 2012).

I materiali di imballaggio prodotti con combustili fossili, come il policaprolattone, il poliestere e il copoliestere, non sono considerati a base biologica e viene assegnato loro il contributo previsto per la plastica che, per il 2012, è di 190,00 euro.

Raccolte

I rappresentanti dei governi provinciali austriaci, gli esperti di gestione dei rifiuti e gli operatori degli impianti di compostaggio si sono da sempre opposti all'idea di raccogliere gli imballaggi biodegradabili insieme ai rifiuti organici. Il rischio che i cittadini confondano gli imballaggi in plastica con quelli biodegradabili è molto alto. E l'introduzione di materiale non biodegradabile all'interno dei rifiuti destinati al compostaggio comporterebbe la contaminazione e la perdita di qualità del compost stesso.

Per questa ragione, nel 60% del territorio austriaco la raccolta dei rifiuti da imballaggio domestici composti di materiale a base biologica viene effettuata nella frazione leggera, che comprende:

• plastica

• materiali compositi

• tessili

• ceramica

• legno

• imballaggi composti da materiale a base biologica.

Nel resto del territorio, gli imballaggi di materiale a base biologica vengono raccolti con i rifiuti solidi urbani e sono destinati al recupero energetico. In questi casi, proporzionalmente al quantitativo di imballaggi recuperati, i costi della raccolta urbana sono comunque a carico di ARA e non vengono scaricati sulla tassa pagata per la gestione dei rifiuti urbani.

Nel 2010, ARA ha raccolto 215.165 tonnellate di frazione leggera, quantitativo che comprende sia gli imballaggi domestici che gli industriali/commerciali.

 

La gestione dei sacchetti di plastica per la spesa

Il Waste Management Plan del 2011, ha messo in evidenza come in Austria il numero di sacchetti che diventano rifiuto ogni anno (tra i 5.000 e i 7.000) rappresenta solo lo 0,01% del totale dei rifiuti prodotti dagli austriaci. E la maggior parte di essi sono, comunque, correttamente recuperati e riciclati.

Nonostante ciò, il Piano di gestione dei rifiuti sottolinea come sia necessario prevedere ulteriori misure volte a migliorare l'efficienza nell'uso delle risorse. Certamente, una delle priorità è incentivare l'utilizzo di sacchetti riutilizzabili, cestini per la spesa, ecc. Ma indispensabili sono anche altre iniziative, alternative all'utilizzo di materie prime rinnovabili e fissate in cinque punti:

• attivare forme di cooperazione con i rivenditori per scoraggiare l'uso di sacchetti di plastica di piccole dimensioni

• avviare un progetto pilota volto a incrementare l'uso di materiali biodegradabili

• avviare campagne di prevenzione

• esaminare la normativa esistente in altri Paesi Ue in materia di sacchetti di plastica

• promuovere presso la Commissione europea l'adozione dell'obbligo di etichettatura per le buste di plastica biodegradabili.

 

Le richieste dell'Austria alla Commissione Ue

All’inizio di marzo 2011, l’Austria ha chiesto alla Commissione europea di studiare le politiche dei paesi aderenti in merito alle politiche sui carrier bag, specificando che se tali prodotti rientrano nelle prerogative della Direttiva packaging (cioè sono considerati imballaggi a tutti gli effetti) e i materiali rispettano gli Essential Requirements, essi non possono essere vietati nei paesi membri, come invece ha fatto l’Italia.