Storicamente, l’operato delle Autorità Locali non è stato molto influenzato dalla normativa sugli imballaggi (Packaging Regulations), ma ha seguito una politica dei rifiuti completamente autonoma, fortemente influenzata da obiettivi e da incentivi stabiliti da altre leggi e disposizioni. Il vero punto di convergenza è rappresentato dal fatto che alcuni materiali raccolti dalle Autorità Locali (a seconda della loro convenienza e dei loro obiettivi) vengono inviati a riciclaggio e dunque costituiscono fonte di PRN.
In sostanza, la responsabilità della raccolta dei rifiuti di origine domestica è affidata alle Autorità Locali, ma esse non hanno alcuna specifica responsabilità circa la gestione dei rifiuti di imballaggio. Dunque, poiché gli obiettivi posti alle Autorità Locali sono stabiliti da altre leggi e da altri meccanismi, non sempre vi è sinergia tra il miglioramento dell’efficienza di raccolta dei rifiuti di origine domestica e quello della raccolta differenziata dei materiali di imballaggio.
Ciononostante, già legge del 2003 (Household Waste Recycling Act) obbligava le Autorità Locali a predisporre, entro il 2010, la raccolta differenziata di almeno due materiali riciclabili. La scadenza non è stata rispettata, ma il processo era avviato. Le disposizioni dettate dalla Direttiva Rifiuti del 2008 in tema di riciclo, riuso e preparazione al riutilizzo hanno profondamente influito sull’intero meccanismo. La Direttiva Rifiuti disponeva che entro il 2015 si dovesse procedere obbligatoriamente alle raccolte differenziate di almeno 4 materiali principali (carta, vetro, plastica, metalli) nell’ambito dei rifiuti urbani. Sull’interpretazione operativa di questo obbligo in fase di recepimento della Direttiva è divampata una polemica che ha messo a dura prova l’intero sistema
Ad oggi nel Regno Unito non esistono accordi standardizzati con le Autorità locali volti a migliorare e aumentare le raccolte. Esistono solo accordi parziali tra alcune municipalità e singole organizzazioni di recupero controllate da aziende di raccolta (che ne effettuano appunto anche le raccolte) o singole realtà settoriali costituite in Compliance Scheme.
Il settore dei contenitori per bevande ha predisposto una rete di raccolte autonome. I produttori di lattine hanno finanziato alcune infrastrutture di raccolta e conducono intense campagne di incoraggiamento al loro utilizzo.
A partire dal 2019 però, nonostante la Brexit abbia reso praticamente ininfluente il peso degli obblighi europei, la necessità di una forte politica di separazione delle raccolte è prevalsa, e attraverso un processo di consultazione allargata il Regno Unito si sta avviando ad una profonda riforma del sistema di gestione degli imballaggi, che introduce la responsabilità allargata del produttore che avrà un forte impatto di costi sulla catena dei Produttori. (vedi la voce “verso l’EPR nel menu di sinistra).