Superficie (km2) | Popolazione (ONU 2019) | Numero di Comuni Fonte: Council of European Municipalities and Regions - 2016 |
244.820 | 66.836.327 | 419 |
Indice di sviluppo umano (stima ONDP 2020) | PIL/ab in euro (2014) | Emissioni CO2 pro capite t/anno (2011) |
0,932 | 36.009 Conversione USD / EU (tasso 26/03/2021) | 5,4 |
Immesso, recuperato, riciclato (tonnellate, %):
Immesso al consumo | 11.835.555 | |
Recuperato | 7.549.031 | 68,2% |
Riciclato | 7.549.031 | 62,1% |
Dal primo gennaio 2021 il Regno Unito (Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord) è definitivamente uscito dall'Unione Europea diventando un “paese terzo” rispetto alla UE, pur con accordi commerciali bilaterali che mantengono alcune condizioni preesistenti.
Il periodo di transizione, durato poco più di un anno, ha coinciso nel Paese con una fase di preparazione della riforma di tutto il sistema di gestione dei rifiuti di imballaggio che porterà entro il 2023 ad un sistema EPR (si veda la voce “verso l’EPR” nel menu di sinistra).
Il sistema inglese di gestione dei rifiuti di imballaggio si basa esclusivamente sui risultati di riciclo, i cui obiettivi sono affidati alla filiera dei Produttori secondo metodi e percentuali stabilite per legge.
Il sistema britannico non regola quindi le modalità con le quali i rifiuti di imballaggio vengono raccolti e selezionati, e non distingue in alcun modo tra imballaggi domestici e non domestici, lasciando al mercato il compito di attuare le raccolte là dove risultino meno onerose e più funzionali.
• Producer Responsibility Obligations (Packaging Waste) Regulations. Varate la prima volta nel 1996, hanno subito continui aggiornamenti. Nel 2007 le Regulations sono state riproposte come testo consolidato. L’ultimo aggiornamento è del dicembre 2020.
PRN (Packaging Waste Recovery Notes): sono i certificati di riciclo e recupero, che attestano il raggiungimento degli obiettivi di ciascuna categoria obbligata.
I PRN sono acquistabili presso le aziende che si impegnano al recupero e al riciclaggio dei materiali (Reprocessor), autorizzate dall’Environment Agency (Inghilterra e Galles), dalla Scottish Environment Protection Agency (Scozia) e dalla Environment and Heritage Service (Irlanda del Nord). Le Agenzie nazionali, infatti, forniscono le PRN in bianco soltanto a riciclatori/recuperatori specificamente accreditati.
Quando i rifiuti vengono esportati per essere riciclati all’estero, i riciclatori/recuperatori vendono, alle stesse condizioni, le Packaging Export Recovery Notes (PERN).
Le imprese possono dimostrare di aver adempiuto agli obblighi di recupero/riciclaggio per proprio conto, acquistando autonomamente i PRN, ovvero delegare i loro obblighi ad un Compliance Scheme accreditato, che tratta i PRN per conto degli associati, con ciò facendo valere migliori rapporti di forza contrattuale. La scelta di una o dell’altra alternativa di gestione dipende dalle modalità con le quali la singola impresa è in grado di acquisire PRN nella maniera più economica e conveniente.
Il meccanismo base del sistema, simile per certi versi alla commercializzazione dei permessi di emissione, è strettamente legato al mercato, poiché il prezzo dei certificati varia con il variare della domanda e con il variare dei prezzi delle materie prime e seconde. L’ipotesi di fondo è che il libero commercio di quote obbligatorie di riciclaggio premi gli operatori più virtuosi, allarghi e migliori le raccolte, spinga verso soluzioni tecnologiche più avanzate. La negoziazione può avvenire tramite l’Environment Exchange (la “Borsa” dei PRN) oppure direttamente con i riciclatori/recuperator autorizzati.