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Regno Unito

Quadro normativo

 

Cenni sull'evoluzione normativa

Il sistema del Regno Unito è profondamente diverso da quelli continentali e si basa fondamentalmente sul controllo del riciclo/recupero effettuati. I Compliance scheme acquistano dai riciclatori/recuperatori accreditati i “certificati di riciclo” (PRN) che sono necessari ai propri associati a dimostrare di aver raggiunto gli obiettivi richiesti. I Compliance scheme non sono dunque implicati nelle operazioni di raccolta e avvio a riciclo, che sono di completa competenza delle Autorità locali. Questa netta separazione tra le fasi di raccolta e le fasi di riciclo ha creato delle profonde divergenze tra riciclatori e Autorità locali. I primi hanno sempre mirato all’accoglimento degli obblighi europei di raccolte differenziate dei principali materiali di imballaggio, come previsto dalle Direttive Rifiuti, mentre le seconde si sono a lungo avvalse della possibilità di continuare con le raccolte miste laddove la separazione non si dimostrasse “technically, environmentally and economically practicable (TEEP)”.

Verso l’EPR

Dopo anni di dibattiti, nel 1919 il governo del Regno Unito ha aperto una consultazione allargata su una proposta di riforma del sistema di gestione degli imballaggi, che introduce la responsabilità allargata del produttore.
Questa proposta, portata avanti insieme ad altri specifici tavoli di lavoro, porterà cambiamenti significativi, con un forte impatto di costi sulla catena dei Produttori. (vedi voce “verso l’EPR nel menu di sinistra).

 

Quadro normativo vigente

Nel Regno Unito la gestione degli imballaggi è disciplinata dalle Producer Responsibility Obligations (Packaging Waste) Regulations, la cui prima versione è del 1997, e la cui versione consolidata vigente è del 2007. Le Regulations, che stabiliscono gli obblighi che fanno capo ai Produttori, hanno subito negli anni una serie di modifiche: l’ultima è entrata in vigore nel  2020, cancellando in tutto l’articolato la parola “recupero”, come nella Direttiva Packaging del 2019.

Il principio di base adottato dal Regno Unito è quello di impegnare l’intera filiera, assegnando a tutte le imprese l’obbligo di provvedere al riciclaggio di quantità minime definite di rifiuti di imballaggio su base annuale. L’approccio merita una particolare attenzione in quanto rappresenta un caso a sé stante rispetto alle soluzioni adottate dagli altri Paesi europei.

Il meccanismo prevede che ogni tipologia di attività presente nella filiera degli imballaggi si faccia carico di uno specifico obiettivo di riciclaggio. Pertanto la responsabilità del riciclo è suddivisa pro quota tra una molteplicità di soggetti diversi e si estende a tutti gli imballaggi, sia quelli destinati al mercato domestico che quelli destinati al mercato industriale e commerciale. In particolare, l’obbligo si riferisce alle  quantità di imballaggi immessi al consumo e “circolanti” nel corso dell’anno, cioè a tutto il packaging che in quel periodo viene ceduto da un soggetto ad un anello successivo della catena, fino all’utilizzatore finale.

Sono le Regulations stesse a fissare le “percentuali di responsabilità” di ciascuna categoria di attività, dalla produzione di materia prima fino alla cessione all’utilizzatore finale, e la somma di queste percentuali, per ogni imballaggio considerato, è sempre pari a 100 (si veda alla voce Soggetti obbligati nel menu di sinistra).

Le Packaging Recovery Notes, PRN (PERN per l’esportazione)

Le PRN vengono emesse dai riciclatori/recuperatori accreditati per ogni tonnellata di specifico materiale da imballaggio riciclato o recuperato. Vengono vendute da questi ai Compliance scheme o ai self complier. Da parte loro, i Compliance schemes e i self complier devono procurarsi ogni anno i certificati di riciclo necessari a dimostrare che soddisfano gli obblighi di riciclo e recupero loro assegnato per ogni materiale.
Una parte di PRN viene commercializzata secondo piani trimestrali piuttosto stabili, ma una notevole quantità viene acquistata a breve termine, poiché i diversi soggetti della compra-vendita cercano di approfittare dei momenti economicamente più idonei. Si tratta di un vero e proprio mercato dei certificati, con un funzionamento analogo a una borsa merci.
Sull’andamento dei prezzi delle PRN influiscono i seguenti elementi:
• variazione degli obiettivi,
• variazioni nella domanda,
• oscillazioni nel prezzo delle materie riciclate nei diversi mercati,
• e naturalmente le quantità di immesso al consumo di imballaggi, che determina la quantità degli obblighi di riciclo e recupero.

Il mercato delle PRN è volatile e difficile da prevedere. Qui sotto l’esempio dei certificati relativi alla plastica dal gennaio al giugno 2020 (fonte letsrecycle.com).

 

 2020 (£/tonnellata)
Gennaio
Febbraio
MarzoAprile
Maggio
Giugno
 Plastica240-300
275-350
250-350
245-270
200-250
120-230

 

Una nota importante: quando i prezzi delle PRN sono bassi, molti riciclatori non considerano economicamente interessante essere accreditati per il rilascio dei certificati. Escono così dal mercato, ma in questo caso i materiali da loro trattati non rientrano più nelle statistiche di riciclo e recupero nazionali.