Alle Autorità locali non competono obblighi istituzionali rispetto alle raccolte differenziate degli imballaggi.
In pratica però, la raccolta dei rifiuti di imballaggi domestici è organizzata attraverso accordi tra i Compliance scheme (o le filiere dei materiali) e le strutture di raccolta dei Comuni, frequentemente rinnovati in dipendenza della fluttuazione dei prezzi dei materiali.
L’ultimo accordo è del novembre 2012 ed ha quotato il corrispettivo della plastica a euro 1.250/t per l’anno 2013 e 2014. Da notare, inoltre, che tutti i Comuni hanno accettato di entrare a far parte dei Membri di controllo del Compliance scheme GPN (vedi voce Compliance scheme nel menu di sinistra).
Nota bene: per la normale gestione dei rifiuti urbani, i Comuni si avvalgono di tasse sui rifiuti a carico della popolazione (come in tutta Europa). Il controllo sulla correttezza di questa tassa è estremo: deve coprire i costi della gestione dei rifiuti, ma nulla di più. In particolare non può essere utilizzata per la raccolta di rifiuti industriali/commerciali, che competono agli accordi con i Compliance scheme.
La Norvegia ha cinque grandi inceneritori, e il 40% dei rifiuti solidi urbani viene recuperato energeticamente. Fino al luglio 2004, l’avvio a termovalorizzazione era tassato, ma la tassa è stata sostituita da una severa carbon tax.
• Le raccolte di vetro e metalli sono prevalentemente miste, poi selezionate e avviate a riciclo;
• il cartone ondulato viene raccolto solo dal 2012, spesso insieme alla carta o al cartone per bevande; particolare cura è posta nella selezione di quest’ultimo giacché spesso soggetto alle tasse sui contenitori di bevande, che sono inversamente proporzionali alle quote di raccolta e riciclo;
GPN (Grønt Punkt Norge), il principale Compliance scheme norvegese che si occupa di cartoni per bevande ha un programma incentrato sulle scuole cui partecipa il 96% delle classi elementari.
• negli ultimi anni è stato molto incrementata la raccolta di plastica da avviare a riciclo, mentre prima era destinata prevalentemente al recupero energetico;
Nel 2008 solo il 13% delle plastiche veniva avviato a riciclo, mentre l’86% veniva termorecuperato. GPN si era posta l’obiettivo di riciclare il 75% delle plastiche del flusso domestico entro il 2010, ed è riuscita a superare il risultato, con l’86% di plastica complessiva avviata a riciclo in quell’anno. Nel 2012 il 90% della popolazione risultava servita da raccolte separate della plastica.
• molti materiali sono avviati a riciclo in Svezia, Paese con cui i rapporti sono stretti e fondati sulla cooperazione.
L’ultimo accordo siglato da GPN con gli Enti locali in merito alla plastica contiene i seguenti cambiamenti:
• aumento di corrispettivi pagati ai comuni da euro 135/tonn a 154/tonn,
• gli enti locali accettano di entrare a far parte del Compliance scheme GPN in qualità di “membri di controllo” (vedi voce Compliance scheme, nel menu di sinistra),
• diminuzione dei corrispettivi in caso di contaminazione dei rifiuti superiore al 10% (controlli negli impianti di selezione).