Il profondo lavoro portato avanti dall’OCSE per più di 10 anni sul tema, ha consentito all’organizzazione di creare una gabbia di riferimenti e di esempi per l’analisi dell’EPR che è certamente la più completa e articolata oggi a disposizione.
Le analisi si fondano su tutti i paesi OCSE e su tutti i flussi di rifiuti assoggettati a EPR, di cui i più diffusi – oltre agli imballaggi –sono i veicoli, gli pneumatici, le batterie, gli oli usati, le apparecchiature elettroniche.
Ci sono quattro grandi categorie di strumenti EPR a disposizione dei responsabili politici:
• ripresa del prodotto post consumo con obiettivi obbligatori
Le politiche basate sulla ripresa del prodotto post consumo da parte del produttore si basano solitamente sulla definizione di obiettivi di raccolta e riciclo;
• strumenti di mercato: depositi obbligatori e tasse
Sono tali i sistemi di deposito a carico del consumatore finale, le tasse sui materiali o su certi prodotti di difficile recupero a fine vita;
• regole e standard di qualità
Ad esempio l’obbligo per certi prodotti di un contenuto minimo di materiale riciclato;
• informazione di accompagnamento al prodotto
Tutto ciò che informa l’opinione pubblica rinforzando le politiche di EPR.
Le politiche di EPR possono inoltre essere inquadrate secondo questi ulteriori parametri:
• obbligo o volontarietà
Le quattro categorie di strumenti possono essere attuate dai governi attraverso politiche obbligatorie o essere applicate su base volontaria dai produttori stessi. Il mix scelto sarà diverso tra paesi, regioni e settori, in base alle priorità politiche, oltre che rispetto al contesto sociale, economico, giuridico e culturale.
• responsabilità organizzativa e /o finanziaria
La responsabilità della gestione dei rifiuti imposta ai produttori può essere finanziaria, organizzativa o entrambe. Nel primo caso, i singoli produttori (o le PRO cui appartengono) pagano i corrispettivi ai Comuni, che restano responsabili delle operazioni di gestione dei rifiuti (in genere la raccolta), mentre il riciclo è affidato a imprese specializzate. In caso di responsabilità organizzativa, i produttori finanziano e organizzano le operazioni di gestione dei rifiuti contrattando direttamente con i riciclatori.
• suddivisione degli oneri tra diversi stakeholder
L'obiettivo principale dell’EPR è spostare la responsabilità della gestione del fine vita dei prodotti dai Comuni ai produttori. Nella maggior parte dei regimi, tuttavia, i Comuni restano incaricati di alcuni aspetti organizzativi.
• copertura dei costi
I problemi sono di due tipi:
• in primo luogo, è necessario definire e calcolare i costi reali di gestione dell’end-of-life di un prodotto secondo l’EPR,
• in secondo luogo, va stabilito se i produttori devono supportare tutti i costi, o altrimenti vanno definite le quote a carico dei diversi soggetti interessati.
In genere, il concetto di costo pieno comprende i costi della gestione dei rifiuti (raccolta, trattamento, riciclaggio), nonché una serie di altre spese a seconda del regime in cui si agisce. Ad esempio, i costi per campagne di informazione e sensibilizzazione del pubblico, le azioni di prevenzione dei rifiuti, il monitoraggio dei programmi. In linea con il principio ‘chi inquina paga’ (Polluter Pays Principle - PPP), è generalmente considerato che i produttori dovrebbero sostenere almeno i costi netti di gestione dei rifiuti, vale a dire i costi di raccolta e riciclo meno i proventi derivanti dai materiali recuperati.