PREMESSA: In Germania, tutti i contenitori di bevande sono assoggettati al deposito obbligatorio. Ciò significa che gran parte di bottiglie in plastica / vetro e lattine vengono riconsegnate al negoziante e avviate direttamente a riciclo.
Per gli altri imballaggi, le raccolte differenziate di metallo, plastica e vetro sono pagate dai Compliance scheme duali, ma vengono organizzate nell'uno o nell'altro modo in accordo con le Autorità locali.
In linea di massima si distingue tra: cassonetti posti sui marciapiedi o nei cortili dei condomini, punti di raccolta e isole ecologiche. I primi sono utilizzati per la frazione leggera (cassonetto giallo), insieme ai cassonetti delle raccolte comunali (blu, arancione, marrone e nero), i secondi per il vetro (cassonetti verdi) e i terzi per tutte le raccolte.
I sistemi duali tedeschi (nove Compliance scheme autorizzati) autorizzati a gestire gli imballaggi domestici, effettuano le loro raccolte della frazione leggera in modo combinato, cioè utilizzano tutti il cosiddetto cassonetto giallo, poi si suddividono i materiali attraverso una agenzia di Clearing, secondo le loro quote di mercato.
Il vetro è raccolto in una serie di cassonetti (uno per ogni colore del vetro) anch'essi posti lungo le strade.
La carta e i cartoni, gli altri materiali riciclabili, i materiali biodegradabili e l’indifferenziata vengono raccolti prevalentemente con costi a carico dei Comuni (con diversi accordi e contributi per quanto riguarda la carta). Rispettivamente:
• carta nei contenitori blu,
• altri riciclabili nei contenitori arancioni,
• materiali biodegradabili nei contenitori marroni,
• indiferenziata nei contenitori neri.
L'aumento del valore dei materiali, il gran numero di Compliance scheme e la recente legge che assoggetta tutti i contenitori di bevande al deposito obbligatorio, hanno reso la situazione tra i vari soggetti del mercato assai conflittuale. Au questo stato di cose sono andate ad incidere due ulteriori problemi: il recepimento della Direttiva rifiuti e il dibattito sulla revisione delle norme sul riciclo.
La Direttiva Rifiuti del 2008 prevede che siano implementate entro il 2015 le raccolte separate dei principali materiali per tutti i rifiuti.
Art. 11
Gli Stati membri adottano misure intese a promuovere il riciclaggio di alta qualità e a tal fine istituiscono la raccolta differenziata dei rifiuti, ove essa sia fattibile sul piano tecnico, ambientale ed economico e al fine di soddisfare i necessari criteri qualitativi per i settori di riciclaggio pertinenti.
Fatto salvo l'articolo 10, paragrafo 2, entro il 2015 la raccolta differenziata sarà istituita almeno per i seguenti rifiuti: carta, metalli, plastica e vetro.
L’aumento del valore delle materie seconde (e dunque in generale dei rifiuti) ha provocato al proposito un crescente attrito tra i sistemi duali e le Autorità locali, in quanto entrambi i soggetti tendono ad aggiudicarsi i materiali tradizionalmente di competenza dell’altro mediante l’allargamento delle proprie raccolte.
Le novità introdotte dalla Direttiva hanno portato ad una revisione sulla legge tedesca sulla gestione dei Rifiuti, entrata in vigore nel giugno 2012.
Il dibattito ha i seguenti contenuti:
• La nuova legge ha indicato l’obbligo da parte dell’utente domestico di conferire i propri rifiuti all’Autorità pubblica e ha fatto riferimento alla messa a disposizione di un unico contenitore per i materiali da riciclare. Da questo obbligo sono esentati:
- i rifiuti sottoposti ad obblighi di ripresa (e dunque gli imballaggi di vendita del flusso domestico),
- i materiali raccolti da operatori commerciali, purché organizzati in modo decisamente più efficiente di quello gestito dai Comuni e solo se ciò non mina un importante interesse pubblico. Ad esempio non possono essere gestiti sistemi di raccolta se sono operativi sistemi specifici di raccolta gestiti dall’autorità pubblica e senza fini di lucro.
• Inoltre, la legge impone ai raccoglitori commerciali l’obbligo di notificare alle autorità pubbliche l’inizio delle nuove raccolte tre mesi prima del loro inizio, nonché di notificare subito quelle già esistenti. Tutto ciò conferendo alle Autorità il diritto di porre condizioni sullo svolgimento delle operazioni di raccolta.
In pratica si è costituito un nodo di scontro, in quanto la normativa dà ai Produttori l’onere di raggiungere gli obiettivi, il governo può dettare limiti e obblighi sulla qualità del packaging, e le Autorità locali hanno notevole potere di controllo sulle operazioni di raccolta.
Ricordiamo che si sta trattando dell’intero tema dei rifiuti, e non specificamente di imballaggi. Infatti, il primo caso sottoposto alla Commissione europea riguardava in particolare i tessili e i rifiuti da costruzione, il secondo la carta grafica. Ma proprio la tendenza ad allargare i campi d’intervento delle raccolte da parte di entità contrapposte (nel caso della Germania, i Comuni e gli operatori privati) costringe ormai a spostare l’orizzonte all’insieme dei rifiuti riciclabili.
La cosiddetta “raccolta combinata” tra raccoglitori dei sistemi duali e Comuni risulta attualmente attiva in alcune città o zone della Germania. Secondo AGVU (gruppo di lavoro sugli imballaggi e l’ambiente), a ottobre 2012 il 10% della popolazione tedesca vi aveva accesso.
Fin dal 1994, a Lipsia, DSD si è accordata con il gestore pubblico per le raccolte unificate di imballaggi e non imballaggi nel proprio sacco giallo. L’esperimento è stato considerato un successo.
Dalla fine del 2012, a Berlino sono stati unificati il sacco giallo del sistema duale (imballaggi) e il “contenitore arancione” per non imballaggi (plastica, metalli, compositi), gestito dal Comune. Alba (Interseroh) ha vinto la gara come sistema duale e dovrà rispettare gli obiettivi del sistema duale imballaggi e quelli sui materiali non imballaggio (vedi punti successivi).
Ad Hannover, nel 2011 il gestore pubblico ha allargato le sue raccolte di frazione leggera non packaging anche agli imballaggi, ma senza consultare il sistema duale Landbell. Ne è nato un ricorso alla Corte amministrativa comunale, che ha considerato la questione “legalmente problematica”. Non è nota la conclusione della vicenda.
A ottobre del 2015, il Ministero dell'Ambiente ha messo in consultazione una proposta di legge sul riciclo (Recycling law) che andrà a sostituire la Packaging Ordinance.
La proposta di legge prevede:
• l'allargamento delle raccolte: i rifiuti provenienti da prodotti non-imballaggio in plastica e metallo che diventano rifiuti presso gli "utilizzatori finali privati" dovranno essere raccolti insieme ai rifiuti di imballaggio (sono esclusi i rifiuti troppo ingombranti e pesanti, i prodotti normati dalla legge sui RAEE, le batterie, i tessuti, gli abiti e i veicoli).
Ciò implicherà un molto maggiore coinvolgimento delle Autorità locali, che dovranno collaborare fattivamente con i sistemi duali per rendere operanti i dettati della legge. In particolare le autorità locali potranno decidere le modalità delle raccolte (tempi, metodi) e posare propri cassonetti, i cui costi di utilizzo saranno a carico dei sistemi duali. Questi ultimi manterranno la responsabilità economica e organizzativa delle raccolte.
• nuovi obiettivi di raccolta: i Compliance scheme autorizzati dovranno raccogliere 25 kg di rifiuti da imballaggio o non imballaggio pro capite all'anno. L'obiettivo sarà di 30 kg entro il 2020;
• nuovi obiettivi di riciclo per i Compliance scheme: ogni Compliance scheme approvato dovrà raggiungere i seguenti obiettivi di riciclo o preparazione al riutilizzo calcolati in percentuale sul totale dei rifiuti raccolti. E cioè:
Vetro, carta e metalli | 90% |
Cartoni per bevande e altri materiali compositi | 80% |
Cartoni laminati | 80% |
Plastica | 90% recupero, |
Questi obiettivi aumenteranno del 5% dopo tre anni dall'entrata in vigore della legge.
Inoltre, almeno il 50% in peso di rifiuti provenienti dalle raccolte differenziate allargate deve essere sottoposto a riciclo materiale . Nel 2020 la percentuale sale al 55%.
• allargamento dell'EPR: anche i produttori dei prodotti i cui rifiuti potranno essere raccolti insieme agli imballaggi rientreranno tra i soggetti responsabili della gestione dei rifiuti provenienti dai loro prodotti e saranno tenuti ad aderire a un Compliance scheme autorizzato, pagando fee corrispondenti;
• misure per promuovere il riutilizzo dei contenitori per bevande: i rivenditori dovranno adottare sistemi particolari di segnaletica da apporre sugli scaffali dei negozi per agevolare l'identificazione da parte del consumatore di contenitori di deposito riutilizzabili e one way.
Conclusa la consultazione, il testo dovrà essere approvato dal Consiglio dei Ministri e presentato al Parlamento.
A gennaio del 2016, Il Bundesrat (l'organo attraverso il quale i Länder partecipano al potere legislativo e all'amministrazione dello Stato federale tedesco) ha adottato la Risoluzione n. 610-15(B), in cui chiede che la nuova legge sul riciclo aumenti in modo considerevole la responsabilità dei Comuni per la raccolta, la selezione e il riciclo degli imballaggi domestici, i cui costi dovranno continuare a essere sostenuti dai produttori. Ciò in contrasto con quanto previsto dalla proposta di legge sul riciclo presentata a ottobre 2015 dal governo federale, secondo cui le Autorità locali dovranno collaborare fattivamente con i sistemi duali.
Il governo sta ancora valutando le risposte delle parti interessate e ad oggi (giugno 2016) non ha ancora pubblicato un testo della proposta di legge rivisto.
Quel che è certo è che l'adozione di questa risoluzione ostacolerà ulteriorermente l'iter legislativo della proposta di legge sul riciclo, che non può entrare in vigore senza l'approvazione del Bundesrat.
>> Vai alla Risoluzione n. 610-15(B) del 29 gennaio 2016
Ricordiamo, a proposito di raccolte allargate, che in Germania la carta di giornali, riviste, posta ecc., viene raccolta e riciclata separatamente dagli imballaggi. Le organizzazioni che se ne occupano sono nate da un Accordo volontario tra Governo e Associazioni, firmato nel 1994. Nel 2007 il riciclo della carta grafica ha raggiunto l'84%. Il problema della carta non tocca quindi l'allargamento delle raccolte, essendo già in essere un sistema efficace.
Nel sacco giallo è fato assoluto divieto di introdurre altri tipi di rifiuti che non siano imballaggi. Questa la motivazione data da DSD in proposito: il sistema di raccolta e riciclo gestita da enti privati e finanziata da soggetti obbligati esiste solo per i rifiuti di imballaggio.
Tuttavia, da tempo si pensa ad allargare la raccolta di rifiuti di imballaggi in plastica ad altre tipologie di rifiuti dello stesso materiale. Nel settembre 2004 è stato anche avviato un progetto pilota a Lipsia dal titolo "Sacchetto gialloplus" ("Gelbe Tonneplus"). Il progetto prevedeva la raccolta combinata di materiale da imballaggio, articoli di metallo, plastica di vario genere e dispositivi elettrici. Nel corso degli anni, questa pratica si è consolidata, dimostrando che la raccolta combinata di rifiuti dello stesso materiale consente una maggiore efficienza economica ed ecologica. Progetti simili sono in corso di attuazione in altre città.
Fin dal 2010, la Nespresso ha aderito al sistema DSD per la raccolta e il riciclo delle capsule da caffè in alluminio. L’apposizione sull’imballaggio del marchio Punto Verde indica al consumatore che le capsule possono essere raccolte nel sacco o nel bidone gialli, cioè quelli destinati al recupero di imballaggi in metallo, materiali plastici e compositi.
L'alluminio di cui sono composte le capsule può, infatti, essere riciclato in modo ottimale. I fondi di caffè e la vernice che le riveste bruciano durante la fusione e ciò che rimane è alluminio puro, che può essere riutiizzato per la produzione di altre capsule.