Quando per “allargamento delle raccolte” ci si riferisce alla possibilità che una delle attuali raccolte per materiale venga allargata a rifiuti non d’imballaggio, vanno tenuti presenti alcuni problemi che incidono diversamente sui diversi sistemi.
Il principale trend europeo (e probabilmente il più innovativo) è quello che vede il superamento del concetto di raccolta separata/riciclo degli imballaggi usati, per porre l’attenzione sulla diminuzione di tutti i rifiuti attraverso le raccolte separate.
La Direttiva Quadro sui Rifiuti del 2008 (2008/98/Ce), richiede infatti di introdurre obbligatoriamente le raccolte differenziate dei rifiuti domestici per i principali materiali (carta, plastica, metalli e vetro) entro il 2015.
Rispetto a questa richiesta, i sistemi dei diversi paesi si trovano ad affrontare problemi diversi e reagiscono in modo diverso. I casi più emblematici sono quello della Francia, del Regno Unito e della Germania.
La Francia ha una organizzazione di raccolta simile a quella italiana, basata sui Comuni per il flusso dei domestici e sul libero mercato per i commerciali industriali. Questo paese ha recepito nel proprio Codice ambientale la nuova tendenza di riduzione dei rifiuti rendendo obbligatorie (o molto convenienti, o molto punitive) le integrazioni di raccolta e di gestione di molti prodotti, di cui gli imballaggi costituiscono solo la parte più matura.
D’altra parte, l’Inghilterra, dove i Comuni gestiscono autonomamente le raccolte senza intervento diretto dei Compliance scheme, hanno in prevalenza un sistema di raccolta allargata “estremo” (cosiddetta co-mingled, spesso con tutti i materiali riciclabili miscelati). E proprio in questo paese si è arrivati ad un braccio di ferro tra riciclatori e Governo/Autorità locali per l’interpretazione della direttiva. Semplificando in modo estremo: raccolte separate per materiale significa separate per “ogni materiale” o può significare “separate dai materiali non riciclabili”?
E se dovesse prevalere questa interpretazione, potrebbero trovarsi sotto accusa anche le raccolte della frazione secca, o della frazione leggera? O ancora: se diventasse prevalente e più incoraggiata la suddivisione per materiale di qualunque rifiuto domestico, potrebbero trovarsi svantaggiati (cioè troppo costosi) i sistemi che hanno tenuto rigidamente separati tipologie diverse all’interno dello stesso materiale?
La Germania rappresenta bene la terza tipologia di problema: quello dei sistemi che hanno completamente liberalizzato i Compliance scheme, mantenendo i sistemi duali per i flussi domestici. Qui l’”allargamento delle raccolte” ha un significato ancora diverso e assai competitivo, in quanto:
1) le frazioni leggere (le più preziose) di nove Compliance scheme vengono raccolte insieme e poi attribuite pro-quota,
2) ogni Compliance scheme si occupa liberamente di altri settori non packaging,
3) ma soprattutto l’intero mercato dei contenitori di bevande è stato sottratto ai sistemi autorizzati e viene raccolto e riciclato da altre organizzazioni ad hoc.
Nelle pagine del menu di sinistra sono stati analizzati soprattutto i sistemi di raccolta come vengono gestiti dai maggiori Compliance scheme del Paese considerato. Le modalità risultano molto diversificate da regione a regione, o da città a città. Per questo, le pagine sono corredate da esempi applicativi di raccolta differenziata praticati nelle città o regioni più significative.
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