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Slovacchia

Posizione Autorità locali

 

In Slovacchia le Autorità locali sono le uniche responsabili della raccolta dei rifiuti e, inizialmente, i finanziamenti per l’organizzazione e il funzionamento dei sistemi di raccolta, recupero e riciclo sono stati forniti dalla tassa che i soggetti obbligati – nella fase ancora non matura dei Compliance scheme – erano tenuti a versare al Recycling Fund, organismo governativo.

Con l'entrata in vigore del Waste Act 79/2015 è stato disposto l'abolizione del Recycling Fund ed stata introdotta la responsabilità estesa del produttore in forma obbligatoria.
Il provvedimento ha, quindi, rivisto anche il rapporto tra le Autorità locali e i soggetti obbligati alla gestione dei rifiuti di imballaggio. Vediamo nel dettaglio le nuove disposizioni.

Il Waste Act ha confermato la responsabiltà delle Autorità locali per la raccolta dei rifiuti urbani, dunque anche delle raccolte differenziate.

Per contro, il provvedimento impone ai Compliance scheme di stipulare contratti di raccolta con i Comuni, piuttosto che con imprenditori privati.

I Compliance scheme e i self-compliers sono, dunque, responsabili dei costi delle infrastrutture per la raccolta (e cioè il posizionamento dei contenitori, così come previsto dal provvedimento stesso. Vedi oltre in questa pagina), della raccolta e del riciclo dei rifiuti di imballaggio. E sono responsabili anche della gestione dei rifiuti non imballaggio, così come definite dal Waste Act (per maggiori informazioni, vedi voce "Soggetti responsabili" nel menu di sinistra).

I Comuni potranno stipulare contratti con un solo Compliance scheme e dovranno avere la durata minima di un anno. I Comuni che stipulano contratti con più Compliance scheme sono soggetti a sanzioni fino a 80.000 euro.
I contratti devono contenere una descrizione del sistema di raccolta differenziata, un accordo sui suoi costi, l'ammontare dei costi stessi e le modalità con cui saranno verificate le quantità di rifiuti raccolti.
I Compliance scheme avranno il diritto di verificare l'efficacia della raccolta differenziata effettuata dai Comuni e di proporre eventuali modifiche. Se il Comune non le applica, il Compliance scheme rimborserà al Comune solo i costi "standard" delle raccolte applicati nela Regione dove è ubicato il Comune; eventuali costi aggiuntivi per la raccolta differenziata sostenuti dal Comune saranno a carico del Comune stesso.
Inoltre, i Compliance scheme potranno effettuare un controllo continuo della composizione effettiva dei rifiuti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata. Nel caso in cui il 50% dei rifiuti raccolti nei contenitori non proviene da rifiuti di imballaggio, decade la responsabilità da parte del Compliance scheme di gestire quel tipo di rifiuti.

Se alla data di entrata in vigore del Waste Act (1°gennaio 2016) vi fossero in essere contratti tra Comuni e aziende di recupero private, stipulati in seguito ad aggiudicazione in sede di appalto pubblico, tali contratti non saranno rescissi, ma solo adattati alle nuove prescrizioni del provvedimento stesso.
Non così per i contratti in essere tra Compliance scheme e Comuni stipulati al di fuori di appalti pubblici: essi devono essere rescissi e sostitutiti da quelli previsti dalla nuova norma. 

Essendo la nuova legge entrata in vigore da poco, non sono ancora stati stipulati contratti secondo le nuove regole. Pertanto non è ancora chiaro a chi andrà il ricavo della vendita del materiale raccolto: se al Comune o al Compliance scheme. Tuttavia, alcune fonti slovacche sostengono che i ricavi della vendita delle materie prime seconde, molto probabilmente, andrà ai Compliance scheme.

 

La raccolta differenziata

In materia di raccolta differenziata, il  Waste Act ha previsto che:

• la carta e il cartone debbano essere raccolti in contenitori con etichetta blu;

• il vetro in contenitori con etichetta verde;

• la plastica in contenitori con etichetta gialla;

• i metalli in contenitori con etichetta rossa;

• i compositi in contenitori con etichetta arancione;

• e i rifiuti biodegradabili in contenitori con etichetta marrone, recante la dicitura "rifiuti biodegradabili".

Il provvedimento consente anche di raccogliere plastica, metallo, carta e cartone nello stesso contenitore, a condizione che siano successivamente separati.