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Austria

Quadro normativo

 

Cenni sull'evoluzione normativa 

Storicamente l’Austria ha rappresentato un modello inconsueto nelle tipologie europee di gestione degli imballaggi domestici: quello di un sistema duale (come la Germania e i Paesi del nord), ma fortemente accentrato su un unico Compliance Scheme e sulle sue Organizzazioni di materiali (il sistema ARA). Negli ultimi anni questa impostazione centralizzata è andata modificandosi e la normativa austriaca ha approntato, a partire dal 2014, le condizioni per l’apertura alla concorrenza tra diversi Compliance scheme, in vigore pienamente dal 1° gennaio 2015.

 

Quadro normativo vigente

La gestione degli imballaggi e dei rifiuti da imballaggio in Austria è disciplinata:


• dalla Packaging Ordinance del 1992  (più volte modificata da allora) 


• e in parte dalla Legge sulla gestione dei rifiuti (AWG/2002), che nel 2011 ha recepito l’ultima direttiva europea in materia. 

La normativa austriaca configura un sistema tipicamente “duale”. Infatti, a termini di legge, tutta la catena dei soggetti che immettono imballaggi sul mercato è responsabile della loro ripresa, riuso o recupero. In pratica, tali obblighi sono delegati ai Compliance scheme autorizzati, che gestiscono per loro conto la raccolta degli imballaggi usati, sostenendone tutti i costi. 

Le ultime modifiche alla normativa sui rifiuti e alla Packaging Ordinance  entrate in vigore parzialmente nel luglio 2014 (e totalmente a partire dal 2015) hanno l’obiettivo di dare ai Filler l'opportunità di scegliere tra diversi Compliance Scheme, senza interrompere le modalità di raccolta esistenti e mantenendo gli alti tassi di recupero e riciclo che l'Austria ha sempre vantato. È quindi prevista un’Autorità che gestisce le infrastrutture di ARA AG, regolandone l’utilizzo condiviso da parte dei concorrenti.

Questa soluzione, assai complessa, è stata attuata in Germania, Paese che ha sempre influenzato con le sue evoluzioni normative le politiche di gestione degli imballaggi in Austria. Diversamente dalla Germania, l'Austria ha introdotto obblighi più dettagliatamente definiti, che mirano a fornire maggiore trasparenza. 

Le nuove regole in vigore dal  1° gennaio 2015

Già parzialmente implementate a partire dal 2014, le nuove norme a favore della concorrenza sono prevalentemente contenute nella Legge sui rifiuti (AWG/2002), mentre le disposizioni relative alle organizzazioni di recupero e alle definizioni di imballaggio appartengono alla più recente versione della Packaging Ordinance, in vigore dal 2014. Le principali novità possono così essere sintetizzate:

Obblighi dei produttori: i produttori responsabili dei rifiuti di imballaggio domestici devono per legge partecipare a un Compliance scheme autorizzato. La self-compliance per il flusso domestico non è più consentita.
 Nulla cambia per gli altri tipi di rifiuti di imballaggio, salvo una variazione di terminologia: i cosiddetti  "imballaggi di vendita e trasporto" sono ora definiti "commerciali/industriali".

Obblighi dei Compliance Scheme: le tariffe devono essere uguali per tutti gli aderenti al Compliance Scheme. Le tariffe non possono essere oggetto di contrattazione con le imprese (come acccade ad esempio in Germania). Potranno essere previste tariffe forfettarie per i piccoli Filler. Inoltre, i Compliance Scheme sono obbligati a pubblicare le tariffe sul loro sito web, insieme all'elenco degli aderenti.
 La definizione delle tariffe deve basarsi sui costi previsti per la raccolta e il recupero/riciclo di ciascun materiale trattato, e ogni variazione di prezzo deve essere preventivamente presentata all'autorità preposta.
 Tali condizioni mirano a garantire che tutte le organizzazioni di recupero offrano condizioni equivalenti a tutti i produttori, evitando che si verifichi, come in Germania, una corsa al ribasso dei fee, che stentano ormai a coprire i costi. 

Rielaborazione delle definizioni di imballaggio domestico

L’imballaggio del flusso domestico è definito in modo precisissimo secondo le dimensioni, il peso, le caratteristiche. Esempi: area di max 1,5 mq; container < 5 litri; confezioni EPS di peso inferiore a 0,15 kg.

E’ precisato l’elenco (non esaustivo) dei luoghi assimilabili ad una abitazione: hotel, birrerie, ristoranti e luoghi di catering, tabaccai, edifici ad uso uffici amministrativi, ospedali e luoghi di cura, scuole e luoghi di formazione, uffici legali e di consulenza, luoghi di assistenza e carità, cinema, teatri, musei, luoghi di vacanza, parchi, piscine, infrastrutture sportive, aree di pubblico raduno, piccole aziende e piccole aziende agricole. 

Ulteriori decreti ministeriali potranno precisare meglio le percentuali dei flussi previsti per gli imballaggi domestici e quelli dei luoghi assimilati e di ogni categoria di questi flussi assimilati. Questo configura la definizione di specifiche “isole” di imballaggi che rientrano nella responsabilità dei produttori, ma per i quali possono essere previste soluzioni appropriate, analoghe alle Branch Solutions tedesche.

Rientrano a pieno titolo negli imballaggi domestici gli imballaggi di servizio (in carta o plastica). 

Definizione di imballaggio commerciale


Rientrano negli imballaggi commerciali tutti gli imballaggi di trasporto e quelli che non sono imballaggi domestici.

A gennaio 2016 è stato pubblicato un Regolamento che introduce delle modifiche alla norma che definisce la differenziazione tra imballaggi domestici e imballaggi industriali/commerciali.
Nell'Allegato al Regolamento è riportata, per ogni cagetoria di prodotti (imballaggi per bevande, prodotti lattiero-caseri, conserve, prodotti da forno, tabacchi, prodotti per l'agricoltura e il giardinaggio, ecc.), la distinzione tra:
• imballaggi domestici (Haushaltsverpackung),
• imballaggi industriali/commerciali (gewerbliche Verpackung),
• e regole speciali per pallett, regette e nastri (Paletten, Umreifungs und Klebebänder). >> Vai al Regolamento 29 gennaio 2016 (in tedesco).

I flussi e gli obiettivi di riciclo

È particolarmente sentito, in Austria, il rischio che le raccolte di imballaggi commerciali servano a raggiungere gli obiettivi stabiliti per il flusso domestico. Questo diventa ancora più importante quando la gestione degli imballaggi domesticii si apre alla competizione tra diversi Compliance Scheme. A questo proposito, a fine 2014 è stata notificata a Bruxelles la bozza di un decreto che stabilisce con maggiore precisione gli elenchi delle diverse tipologie di imballaggi e la loro appartenenza all’uno o all’altro flusso.