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Focus - Proprietà dei materiali

La dinamica dei materiali provenienti dalle raccolte

 

Ultimo aggiornamento: febbraio 2015

Gli elementi in gioco

Gli elementi che giocano i ruoli principali nella dinamica dei materiali provenienti dalle raccolte sono:
• la qualità dei materiali raccolti
• le infrastrutture esistenti in ogni paese per selezione, lavorazioni intermedie e riciclo dei materiali,
• le normative europee e nazionali, più o meno restrittive, sul recupero energetico e sull’obbligo di prossimità del punto di riciclo,
• e soprattutto il valore dei materiali, che è certamente mutevole, ma che dalla fine degli anni 90 a oggi ha avuto un trend di crescita costante (anche se probabilmente invertirà la tendenza a causa del ribasso del prezzo del petrolio).
 

Il modello virtuoso

Dal punto di vista ambientale, il modello virtuoso di raccolte e riciclo di ogni nazione dovrebbe:

• ottenere dalle raccolte la massima qualità di materiale, affinché esso possa essere in buona parte re-immesso nel proprio ciclo produttivo (carta alle cartiere, vetro alle vetrerie, film plastico e pet ai rispettivi produttori, idem per acciaio e alluminio).

Nota bene: non tutti i cicli di materiale hanno possibilità di chiudersi soprattutto nei materiali plastici, e da ciò la necessità di promuovere certe produzioni e vendite di materiali riciclati “poveri”,

• rispettare il principio di prossimità, cioè inviare i materiali da riciclare ai riciclatori/produttori più vicini alle raccolte, evitando soprattutto esportazioni non controllabili dal punto di vista qualitativo,

• garantire il controllo sulla qualità dei residui che vengono avviati a recupero energetico e degli impianti stessi,

• vietare e combattere le speculazioni sul prezzo dei materiali da parte di Sistemi che sono investiti di funzioni pubbliche (i Compliance scheme autorizzati alle raccolte domestiche).
 
La realtà è ben diversa da questo modello e ogni paese europeo ha avuto una storia molto diversificata nel proprio approccio al problema.

 

Gli schemi principali

Quando i materiali costituivano un problema

Nel primo decennio dalla costituzione dei sistemi basati sulla responsabilità del produttore, la richiesta di materiali da riciclare era piuttosto bassa, per molte ragioni (qualità dei materiali, mancanza di impianti, opinione pubblica non allertata ecc). Preoccupazione massima dei Sistemi era quella di garantire gli obiettivi di riciclo, da una parte premiando le raccolte differenziate e dall’altra dando impulso alle varie forme di riciclo.
Molti Compliance scheme  europei basavano la propria azione non solo sui corrispettivi alle Autorità locali, ma anche sulla “garanzia di ripresa”, firmando accordi con riciclatori che si impegnavano al ritiro dei materiali. Ovviamente l’onere del riciclo, spartito diversamente nei diversi sistemi, era tanto più gravoso quanto più “difficili” erano i materiali: da sempre la plastica, ma in molti paesi anche il vetro, i metalli e la carta.

Materiali sempre più preziosi ma infrastrutture spesso carenti

Da anni ormai la richiesta di materiali selezionati dai rifiuti d’imballaggio è più alta dell’offerta, non solo in termini nazionali o europei, ma soprattutto globali. Quindi i prezzi crescono, ed essere proprietari dei conferimenti delle raccolte è, in linea di principio, assai vantaggioso. Ma ciò resta teoria se il proprietario di tali beni non è sufficientemente strutturato, o non è in un ambiente idoneo a trarne i possibili vantaggi .
Ciò si verifica ad esempio quando la raccolta non è sufficientemente ampia da consentire le economie di scala; oppure quando la raccolta non ha la qualità sufficiente a garantire buoni prezzi; oppure ancora quando ci sono soggetti più grandi e strutturati che possono proporre prezzi più bassi. E soprattutto: la struttura proprietaria non capisce le potenzialità di questo specifico mercato, soffre di disorganizzazione e non si muove per trarre i possibili vantaggi.

 

Sistemi centrati sulle raccolte delle Amministrazioni locali

Nei paesi dove le raccolte dei rifiuti sono responsabilità delle Amministrazioni locali, la proprietà dei materiali di imballaggio è un elemento esplicito della contrattazione tra i Comuni e il Compliance scheme, ed è in stretta correlazione con il corrispettivo riconosciuto ai Comuni.
Si danno prevalentemente tre casi (più alcune miscele):

• nel contratto con il Comune, è stabilito l’obbligo di ripresa e il Compliance Scheme acquisisce la proprietà dei materiali;

• nel contratto, il Compliance Scheme non assume l’obbligo di ripresa e la proprietà dei materiali resta al Comune, il quale può decidere a chi cederli;

• il Comune ha facoltà di scegliere se mantenere la proprietà dei materiali (o di alcuni materiali) o cederla al Compliance scheme.

 

I sistemi duali

Nei sistemi duali, le raccolte sono responsabilità dei Compliance scheme, che possono eventualmente affidarle in toto o in parte alle Amministrazioni Locali o alle loro utilities. Di principio quindi, la proprietà dei materiali è del Compliance scheme (o delle sue filiere di materiale) e non dei Comuni.
Una regola fino a poco tempo fa indiscussa, ma che sembra incrinarsi a partire dall’autunno 2013 in Germania (vedi la voce corrispondente nel menu di sinistra).

È possibile consultare quanto riportato nel menu di sinistra anche scaricando il file pdf.

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