L’Albania ha chiesto di aderire all'Unione europea nel 2009. Attualmente ha lo stato di 'potenziale candidato' e - con le elezioni del 2013 - ha soddisfatto le condizioni preliminari per conseguire la candidatura ufficiale, che è stata dichiarata nel giugno 2014.
Negli ultimi anni il Paese ha rafforzato la sua capacità amministrativa nel settore ambientale e ha recepito le principali direttive Ue in materia d’ambiente.
La Decisione n. 177 del 3 giugno 2012 recepisce la direttiva imballaggi, compresi gli esempi illustrativi di imballaggi e non imballaggi. Essa stabilisce i target del Paese, i soggetti obbligati e il possibile ricorso a sistemi di tassazione (vedi le voci corrispondenti nel menu di sinistra).
La Legge 10.463/2010 sulla gestione integrata dei rifiuti (pubblicata il 22 settembre 2011) recepisce pienamente la direttiva, con l'introduzione dell’ EPR su una serie di flussi, tra cui imballaggi, RAEE e batterie.
Nel 2011 è stato varato il National Waste Management Plan, che comprende le strategie previste fino al 2025 (cioè il periodo precedente e immediatamente successivo all'adesione all'Ue), durante il quale il governo albanese farà della gestione dei rifiuti una questione prioritaria. Il governo si è impegnato in un programma di recepimento legislativo di tutte le direttive comunitarie relative ai settori di gestione ambientale e dei rifiuti e si è impegnato a finanziare un programma di largo sostegno del Piano Rifiuti nazionale.
Il cammino è solo all’inizio, e la normativa dovrà stabilire obiettivi intermedi, in grado di creare un approccio graduale al raggiungimento degli standard Ue. Ad adesione raggiunta, le strategie saranno radicalmente modificate grazie ai fondi strutturali di cui il Paese potrà fruire.
Il National Waste Management Plan prevede di garantire a tutto il territorio raccolte differenziate in tre tipologie: umido, secco, residui.
E’ prevista la costituzione di un Fondo Ambientale cui devono arrivare tasse, fee e altre fonti di finanziamento delle raccolte.