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Documento trasversale 2013

Tassazioni e fiscalità sugli imballaggi (esclusi contenitori bevande)

 

L’intervento della fiscalità generale in materia di imballaggi ha motivazioni differenti nei diversi Paesi che vi fanno ricorso.

Nell’Europa a 15 il ricorso al prelievo fiscale è limitato, anche se la tendenza è all’aumento. Fino a pochi anni fa, infatti, non si registrava alcuna tipologia di tassa nazionale sugli imballaggi o i materiali di imballaggio.  Particolarmente interessante la situazione dei Paesi Bassi, che negli ultimi anni avevano sospeso i fee per materiale facendo ricorso ad una forma di tassazione e dal 2013 sono ritornati ai fee, secondo un nuovo accordo volontario governo/industria. Molto particolare la situazione della Francia, che non ha una vera tasse sugli imballaggi ma su tutte le attività inquinanti.  


Praticamente in tutti i Paesi di nuovo accesso sono ancora operativi – ma solo residualmente – i sistemi fiscali introdotti per il finanziamento delle infrastrutture di gestione e l’avvio di sistemi autoregolati. In questi casi le tasse colpiscono in linea di massima il delta tra gli obiettivi fissati dalla legge e gli obiettivi raggiunti (dal singolo produttore o da un Compliance Scheme). In pratica, l’imposizione cessa via via che i soggetti obbligati transitano verso un Compliance Scheme con prelievo autonomo, il cui contributo è solitamente molto più basso della corrispondente tassa.
Fa eccezione l'Ungheria che, se negli anni passati aveva imposto anch'essa tasse che colpivano il delta tra gli obiettivi fissati dalla legge e gli obiettivi raggiunti, nel 2013 è tornata al solo sistema di tassazione, revocando le licenze ai Compliance scheme esistenti sul territorio nazionale.