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Documento trasversale 2012 (su dati 2011)

I sistemi di prelievo


Nelle tabelle presentate nel menu di sinistra si propone un repertorio completo delle formule di prelievo attualmente praticate in Europa per il finanziamento dei diversi sistemi nazionali, sempre tenendo conto della separazione tra l’ “Europa a 15” e i “Paesi entranti”.

Vengono documentate le diverse tariffe – o fee – versati dagli aderenti ai Compliance Scheme (compresi quelle non riferite direttamente ai materiali), i parametri di variazione che in qualche caso vengono adottati nonché le formule di prelievo fiscale che a volte vengono attivate in alternativa o in parallelo ai prelievi ordinari.

Ne scaturisce un quadro estremamente differenziato, dove al classico “contributo per materiale” (unica formula applicata in Italia) si aggiungono numerosissime varianti di contributi per tipologie particolari, tariffe annuali o per singola unità di packaging, variazioni in funzione della dimensione dell’imballaggio o delle caratteristiche dell’azienda responsabile, agevolazioni per gli imballaggi facilmente riciclabili, aggravi a carico di materiali difficilmente recuperabili e così via.

La varietà delle formule emerge in modo ancora più evidente nelle tabelle che riportano l’entità monetaria dei prelievi.
La lettura orizzontale (confronto tra i diversi sistemi sulla medesima tipologia di prelievo) dice ben poco, mentre diventa significativa la lettura verticale (repertorio integrato delle formule di prelievo adottate da ciascun Paese).
Ogni colonna racconta una dinamica di funzionamento che fa leva su una combinazione particolare di fattori, dettata dalla singola realtà nazionale.

A complicare le cose, va ricordato che l’entità dei prelievi qui descritti si riferisce alle tariffe del principale Compliance Scheme presente in ciascun Paese. Ma, come si può osservare consultando i Dossier nazionali, nella maggioranza dei Paesi europei i Compliance Scheme si sono moltiplicati nel tempo, creando mercati paralleli, nicchie di specializzazione e – conseguentemente – repertori di tariffe diverse che si riferiscono a quote non marginali delle raccolte.
Nel corso del tempo infatti molti Paesi hanno, per così dire, “ibridato” il modello iniziale e tutti hanno ampliato il raggio di azione del sistema: chi si occupava solo di domestici oggi si occupa anche di industriali/commerciali e viceversa; i sistemi “duali” hanno trovato nuove integrazioni con le amministrazioni locali, nascono piccole “gestioni specializzate” per ottimizzare i costi.
Insomma: tutti fanno tutto, e in questo nuovo scenario ogni singolo valore monetario prende senso solo all’interno del proprio contesto.

Nella loro apparente frammentarietà, tuttavia, queste tabelle sono un indicatore puntuale di ciò che è avvenuto in Europa negli ultimi anni: i sistemi – attraverso nuove assunzioni di responsabilità e nuove concorrenze interne – sono progressivamente passati da “la soluzione” (cioè il modello impostato all’avvio) a una stratificazione e sovrapposizione di soluzioni diverse, che si riflettono anche sul piano economico.